L’Arzanà de’ Viniziani è complesso monumentale che rappresenta la memoria storica della potenza marittima, militare, industriale, navale e produttiva dello Stato Veneto, spazio urbano, deposito di competenze e di tradizioni, luogo simbolico e fattore di potenzialità di crescita culturale, sociale ed economica della città.
Esaurita la sua funzione di fabbrica e di presidio militare, di cui oggi rimangono aspetti didattici (Istituto di Studi Militari Marittimi) e di rappresentanza (Simposio delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero-Regional Seapower Symposium), e superata una lunga fase di abbandono durante la quale l’intero complesso era totalmente precluso al controllo della città, l’Arsenale ha attraversato un periodo in cui importanti azioni di recupero si sono intrecciate con conflitti tra le parti che se ne disputavano la proprietà e l’uso.
Finalmente, nel 2012 con la legge dello Stato n. 221, l’Arsenale è stato restituito al suo naturale proprietario: Venezia.
Questo passaggio epocale avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una progettualità di vasto respiro, sia sul piano del recupero fisico che di quello funzionale e sociale, per fare diventare l’Arsenale il motore e il luogo del rilancio della città storica.
Qualunque città europea che avesse a disposizione un bene di questa portata (48 ettari) avrebbe concentrato le proprie energie e intelligenze per valorizzarlo adeguatamente e farlo diventare il punto di forza della propria immagine e della propria economia.
Il Comune di Venezia al contrario ha abbandonato, a partire dall’ultima giunta di centrosinistra per proseguire fino ad oggi, ogni ipotesi di gestione unitaria e ha progressivamente delegato l’utilizzo dell’Arsenale ai soggetti – Marina Militare, Biennale e Consorzio Venezia Nuova – che ne dispongono secondo i propri scopi senza relazionarsi con la città.
Il “Protocollo d’intesa con i Ministeri di Difesa e Cultura per il progetto di valorizzazione” è l’ultimo e conclusivo atto di questo processo.
Il Comune retrocede alla Marina e alla Biennale importanti spazi di sua proprietà, rinuncia a un uso continuativo a favore della città della Darsena grande, prende atto che l’intero complesso, tranne parti residuali recuperate a suo tempo tramite la società Arsenale s.p.a., sia definitivamente precluso all’accesso dei cittadini: rinuncia in sintesi a qualsiasi progetto di trasformazione dell’Arsenale in una parte di città viva, aperta, produttiva capace di dialogare con il mondo.
Tutto ciò viene condotto dall’attuale amministrazione senza alcun processo di discussione democratica e di trasparenza delle decisioni, con l’inaccettabile inserimento di anacronistiche “clausole di riservatezza” e imposto ad una città esausta e silenziosa sbandierandolo come un grande successo di rivitalizzazione dell’Arsenale.
Riteniamo che si stia per passare il segno e che sia il momento di lanciare una mobilitazione della città volta al recupero integrale della potestà comunale sull’Arsenale.
L’Arsenale è patrimonio inalienabile dei veneziani ed essi intendono badare a mantenerlo vitale e tutelato nella sua interezza.
Le proposte di protocolli che non rispettano questa elementare verità, sancita per legge al momento della restituzione del complesso al Comune di Venezia, vanno respinte.
L’Amministrazione Comunale va invitata e convinta a rispettare questa impostazione; diversamente deve essere sostituita con una Amministrazione dalla parte dei cittadini e non dalla parte di interessi altri e opachi.
Le cose vanno rimesse nella loro corretta dimensione vale a dire:
- Il Protocollo dispone la titolarità di parti dell’Arsenale frammentando l’unitarietà del complesso, impedendone un utilizzo armonico anche in relazione al regime di vincolo come Bene Storico-artistico: è necessaria invece una progettazione generale di tutto il complesso, condivisa con i cittadini di Venezia attivando forme di concertazione;
- la planimetria allegata al Protocollo deve indicare in modo chiaro gli immobili assegnati agli enti, le relative specifiche competenze scoperte nonché le aree destinate a viabilità e a verde di pubblica fruizione, affidate alla competenza del Comune di Venezia; detti spazi devono poter consentire un accesso plurimo all’Arsenale, da ovest (Celestia), da nord, da sud e da sud-est in modo da poter garantire un attraversamento di tutto il complesso;
- eventuali necessarie e opportune modificazioni di dettaglio di tale planimetria dovranno essere approvate dal Consiglio Comunale previa intesa con la Soprintendenza ABAP di Venezia e Laguna e con l’ente proprietario dell’immobile direttamente interessato;
- la Marina Militare manterrà l’uso delle parti strettamente necessarie alle sue finalità istituzionali, che vanno rese pubbliche, ivi compreso l’eventuale ampliamento del Museo Storico Navale e l’istituzione della Biblioteca Nazionale del Mare, più volte sollecitata, a condizione che dismetta in tempi brevi quanto realmente non utilizza, concentrando materiali e attività in ambienti poco o punto utilizzati;
- la Biennale utilizzerà dell’Arsenale tutte le parti che le verranno assegnate dal Comune attraverso accordi poliennali a condizione di garantire l’uso ai veneziani 365 giorni all’anno di tutte le parti aperte; inoltre si impegna a realizzare in quegli spazi con i fondi assegnati dallo Stato entro la prima scadenza prevista dal Protocollo alcune strutture (oltre all’archivio storico) che ne garantiscano la reale vitalità (ristoranti/caffè, gallerie permanenti, luoghi di riunione etc.) e una particolare attenzione alla vocazione marittima di Venezia, ovvero promuovendo non solo attività di tipo espositivo e importate, ma anche attività culturali autonomamente prodotte con un radicamento di professionalità qualificate e stabili in città;
- desta forti perplessità la riproposizione del “transito dei mezzi per il trasporto pubblico” nella darsena dell’Arsenale vecchio e nel canale delle Galeazze, prevista nel protocollo, alla luce dei gravissimi danni che tale scelta ha già causato in passato al patrimonio culturale costruito dell’Arsenale. Al riguardo si riporta che il rinnovo di tale opzione era già stata avanzata nel 2005 e poi definitivamente respinta per i notevoli rischi che la stessa avrebbe comportato per l’integrità dei fabbricati;
- gli altri soggetti concessionari (Consorzio, CNR) avranno un normale rapporto di carattere contrattuale con il Comune;
- tutti gli spazi aperti, i percorsi i piazzali, le fondamenta verranno considerati spazi urbani aperti alla normale frequentazione dei cittadini; la Torre di Porta Nuova potrà essere concessa ad associazioni che ne garantiscano un’apertura con finalità culturali finalizzate ad attivare l’attenzione della città per nuove proposte e iniziative;
- i diversi concessionari o affittuari (Marina, Biennale e altri) disporranno esclusivamente dell’utilizzo degli edifici a loro concessi;
- la Darsena grande sarà messa a disposizione della città ogni volta che la città lo riterrà necessario, fatte certamente salve le specifiche esigenze della Marina Militare;
- occorre avviare subito bandi nazionali e internazionali al fine di trovare soggetti in grado di realizzare attività cantieristiche di eccellenza “compatibili”, preferibilmente legate alla nautica di tipo tradizionale, nell’ambito dei tre bacini e, di conseguenza, spostare le operazioni di manutenzione del MoSE a Porto Marghera;
- attivare un tavolo scientifico tra Comune, Marina Militare, Fondazione la Biennale, aperto alle rappresentanze cittadine, per elaborare un programma di utilizzo di tutto l’Arsenale e in particolare di quelle parti che verranno finalmente restituite alla città ed oggi non disponibili. In tal senso diventa prioritario l’inserimento di attività artigianali connesse alla cantieristica.
Per dare corpo a questa impostazione che corrisponde alla volontà ripetutamente espressa dalla città e confermata al momento del passaggio di proprietà dell’Arsenale dal Demanio al Comune dovrà essere costituito un organismo di Gestione dell’Arsenale dotato di tutti i poteri di organismi analoghi a livello europeo creati per gestire complessi di questa natura.
A partire dai programmi e progetti sviluppati e approfonditi in questi anni – dopo l’approvazione del Consiglio Comunale all’unanimità del Documento Direttore del 2001- da soggetti diversi quali la società Arsenale spa, l’Ufficio Arsenale del Comune, il Forum Futuro Arsenale e altri che sono stati o che verranno istituzionalmente o democraticamente coinvolti, il Comune, tramite l’organismo unico di Gestione da costituire, elaborerà un progetto di uso dell’intero compendio dell’Arsenale che sia finalmente all’altezza delle aspettative e del ruolo di Venezia.
Pertanto chiediamo:
- al Sindaco della Città di non procedere alla firma del Protocollo e di fare propri i criteri sopra descritti;
- al Ministro della Difesa di non procedere alla firma del Protocollo, di rispettare quanto è stabilito dalla legge restituendo alla città spazi in uso temporaneo, oggi inutilizzati e che nulla hanno a che fare con i fini istituzionali della Marina Militare alla quale è comunque garantita una importante presenza corrispondente al ruolo che essa deve avere nella città;
- al Ministro della Cultura di non procedere alla firma del Protocollo, di ricoprire in modo compiuto le proprie responsabilità di conservazione e valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile dell’Arsenale, di vigilare sull’applicazione della Convenzione di Faro, di individuare attività di carattere produttivo e non solo espositivo all’interno dell’Arsenale a partire dal Registro delle Imbarcazioni d’Epoca (R.I.E.) come attuazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42; art.10, comma 4, lettera “i”; G.U.24/02/2004);
- al Presidente della Biennale, di dialogare maggiormente con la città per l’uso degli spazi che le vengono concessi e delle attività non solo temporanee che può attivare, di non compromettere le altre realtà culturali presenti o in via di formazione con un’espansione non concertata con le altre esigenze cittadine;
- all’Amministrazione comunale di organizzare un Dibattito Pubblico per raccogliere idee e progetti, valutare e decidere l’utilizzo e la gestione unitaria del complesso Arsenale.
Lanciamo una grande mobilitazione, sia cittadina che internazionale, perché le lamentazioni sui destini di Venezia e sul suo declino di città vetrina sottoposta a un processo di privatizzazione da parte delle grandi istituzioni culturali, come della grande e della piccola speculazione sulle ricchezze che la città ha accumulato nei secoli non rimangano vuote e ipocrite dichiarazioni.
Associazioni aderenti
Forum Futuro Arsenale (Presidente Luigi Fozzati), Venezia
Venezia Cambia (Presidente Marco Zanetti), Venezia
Italia Nostra Venezia, Venezia
Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, AIPAI (Pres.Edoardo Currà) Roma
Associazione Musei Marittimi Mediterraneo, AMMM, Barcellona, Spagna
Associazione Vela Al Terzo (Presidente Davide Pesavento), Venezia
Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”
Museo della Barca Lariana, Lago di Como
ASDEC Associazione Scafi d’Epoca e Classici (Presidente Fabio Malcovati), Milano
ISTIAEN Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale, Venezia
IIAS Istituto Italiano di Archeologia Subacquea (Presidente Edoardo Tortorici), Catania
FIBaS Federazione Italiana Barche Storiche c/o Yacht Club Italiano, Genova
AVEV Associazione Vele d’Epoca Verbano, Lago Maggiore
Partito Democratico, Venezia
Gruppo Consiliare Terra e Acqua 2020, Venezia
Gruppo Partito Democratico in Consiglio Comunale, Venezia
Gruppo M5S, Venezia
Comitato Ambientalista Altro Lido
P.E.R. Venezia Consapevole
Associazione Civica Venezia Serenissima
ARZANA’ Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Imbarcazioni Veneziane
Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati, Venezia
Il Filo di Legno, Venezia
Medicina Democratica
Laboratorio Venezia – Società della Cura di Venezia
Comitato Rialto Nuovo (Presidente Gabriella Giaretta), Venezia
Associazione Venezia Viva, Venezia
Associazione Atelier Aperto, Venezia
Centro Internazionale della Grafica, Venezia
Associazione El Felze, Venezia
Associazione FARO Venezia
Movimento Venezia Autonoma, Venezia
Rivista “Centro Studi Arsenale”, Venezia
Atlantic Challenge Genova, Genova
Associazione Storie di Barche, Venezia
Community Avamposto Rialto, Venezia
Associazione Venezia Verde Progressista
Associazione storiAmestre, Mestre
Associazione Tutta la Città insieme!
Circolo Pd San Marco Levorin, Venezia
Circolo Pd di Lido e Pellestrina
Associazione Culturale il Caicio, Venezia
Consolato del Touring Club Italiano Venezia
Comitato Esecutivo COBAS Pubblico Impiego – lavoratori autorganizzati del Comune di Venezia
Circolo Culturale Renato Nardi Giudecca (Presidente Luigi Giordani), Venezia
Compagnia della Marineria Tradizionale IL NUOVO TRIONFO (Presidente Massimo Gin), Venezia
Associazione Amici del Nuovo Trionfo (Presidente Alessandro Ervas), Venezia
Associazione Venezia è Tua (Presidente Ugo Bergamo), Venezia
Venessia.com (Presidente Matteo Secchi), Venezia
Associazione Italia Viva (Coordinamento Comunale-Franco Vianello Moro-Donatella Schiuma), Ve
Europa Verde sezione Venezia (portavoce Dario Vianello), Venezia
Associazione Poveglia per tutti (Presidente Fabrizia Zamarchi), Venezia
Gruppo Fb Ultimi Veri Venexiani, Venezia
Laguna nel Bicchiere – Le vigne ritrovate, Venezia
Rifondazione Comunista, Sezione 7 Martiri Castello, Venezia
LIDO DAMARE Associazione Culturale Ambientale (Presidente Daniela Milani), Venezia
Partito Comunista Sezione T. Vallotta, Venezia
YTALI.COM direzione e collettivo
Associazione Culturale Batipai, Venezia
Associazione Guide Turistiche di Venezia (AGTV), Venezia
Centro Sociale Morion, Venezia
Gruppo 25 Aprile, Venezia
Associazione Amici del Parco di San Giuliano, Venezia
Associazione DO.VE. Dorsoduro, Venezia
PERSONE Aderenti
Luigi Fozzati, Venezia
Giorgio Suppiej, Venezia
Cesare Peris, Venezia
Alberto Bernstein, Venezia
Marco Zanetti, Venezia
Stefano Boato, Venezia
Pierandrea Gagliardi, Venezia
Roberto D’Agostino, Venezia
Luca Zan, Università di Bologna, Bologna
Claudio Menichelli, Associazione AIPAI, Roma
Jean Claude Hocquet, Università Ca’ Foscari e Lille, Lille (F)
Jacqueline Hocquet, Lille (F)
Aleramo Lanapoppi, Venezia
Amerigo Nutolo, Venezia
Davide Pesavento, Venezia
Tiziana Penzo, Venezia
Alberto Madricardo, Venezia
Sandro Castagna, Venezia
Franco Avicolli, Venezia
Carlo Beltrame, Venezia
Giuseppe Mastronuzzi, Università degli Studi Aldo Moro, Bari
Edoardo Currà, Associazione AIPAI, Roma
Franco Mancuso, Associazione AIPAI, Roma
Donatella Perruccio Chiari, Venezia
Paolo Puppa, Venezia
Sabine Miquelis, Venezia
Michele Boato, Venezia
Franco Rigosi, Venezia
Cesare Scarpa, Venezia
Laura Di Lucia Coletti, Venezia
Claudio Madricardo, Venezia
Tomaso Montanari, Università per Stranieri Siena, Firenze
Ugo Bergamo, Venezia
Franco Migliorini, Venezia
Sergio Piovesan, Venezia
Mariagrazia Gagliardi, Venezia
Giovanni Andrea Martini, Venezia
Antonio Infante, Venezia
Stefano Calandra, Venezia
Elvia Cecchinato, Venezia
Anna Asta, Venezia
Helene Salvadori, Venezia
Gabriella Giaretta, Venezia
Giuseppe Tattara, Venezia
Renzo De Antonia, Venezia
Simonetta Bonato, Venezia
Francesca Provantini, Venezia
Silvio Testa, Venezia
Andrea Merola, Venezia
Ignazio Pavanini, Venezia
Guia Varotto, Venezia
Alberto Ticcò, Venezia
Luisella Romeo, Venezia
Anna Gagliardi, Venezia
Monica Sambo, Venezia
Adriano De Vita, Venezia
Roberto Ellero, Venezia
Cristina Pagan, Venezia
Rossana Vianello, Venezia
Christine Adam, Venezia
Giorgio Nardo, Venezia
Pierluigi Gasparini, Venezia
Lilli Olbi, Venezia
Silvano Gosparini, Venezia
Sergio Torcinovich, Venezia
Renzo Scarpa, Venezia
Luca Bianchetto, Venezia
Paolo Peretti, Venezia
Pierangelo Campodonico, Genova
Gianni Darai, Venezia
Pasquale Ventrice, Venezia
Mirella Toso, Venezia
Fabio Santin, Venezia
Anna Alberati, Venezia
Collen McCann, Venezia
Franca Simoli, Venezia
Maurizio Vittoria, Venezia
Valeria Boscolo, Venezia
Giovanni Panella, Genova
Davide Gnola, AMMM, Cesenatico
Federica Varosio, Venezia
Antonia Sciancalepore, Roma
Donatella Calabi, Venezia
Antonio Rosso, Vicenza
Antonio Socal, Venezia
Filippo Lovato, Venezia
Alessandra Chemollo, Venezia
Giovanni Sarpellon, Venezia
Stefano Vinciguerra, Soprintendenza del Mare, Regione Siciliana, Palermo
Maria Sirago, Napoli
Gian Piero Martino, già MIBACT, Genova
Maurizio Daccà, Istiaen e Museo del Mare, Genova
Paolo Sivelli, AVEV – Officine dell’Acqua, Milano
Guido Rosato, Istiaen – già MIBACT, Genova
Roberto Giacinti, Istiaen, Genova
Massimo Maresca, Istiaen, Genova
Fabio Malcovati, ASDEC, Milano
Marco Bernocchi, ASDEC, Milano
Marco Bonzianigo, ASDEC, Milano
Alessandro Mazzoni, ASDEC, Milano
Cristina Rapisardi, ASDEC, Milano
Marco Soldati, ASDEC, Milano
Marco Stoppani – ASDEC, Milano
Alberto Villa, ASDEC Milano
Vittorio Pozzo, ASDEC, Milano
Ferdinando Zanoletti, Museo della Barca Lariana, Milano
Margherita Corrado, Roma
Roberto Guzzardi, FIBaS, Associazione Storie di Barche, Genova
Riccardi Visintin, Udine
Maria Luisa Nava, già Soprintendente Archeologo MIC, Roma
Giampietro Pizzo, Venezia
Gian Renzo Traversaro, Venezia
Franco Schenkel, Venezia
Francesco Pedrini, Venezia
Alessandro Corti, Venezia
Maria Carola Morozzo, FIBaS, Genova
Laura Lobina, Venezia
Tiziana Plebani, Venezia
Marco Scurati, Venezia
Elisabetta Xausa, Venezia
Renata Mannise, Venezia
Alessandra Regazzi, Venezia
Paolo Lugnan, Venezia
Carmelina Rubino, Trieste
Marina Rodinò, Venezia
Roberto Strozzi, Venezia
Katia Zanetti, Venezia
Jacopo Piccini, Venezia
Anna Zemella, Venezia
Giovanna Poggi, Venezia
Carlo Marchesi, Venezia
Silvia Bortolini, Venezia
Matteo Secchi, Venezia
Francesco Penzo, Venezia
Dario Vianello, Venezia
Ambra Dina, Venezia
Pietro Alvise Gaggio, Venezia
Maria Rosaria Culicelli, Venezia
Pietrangelo Pettenò, Venezia
Nadia Filippini, Venezia
Nicoletta Frosini, Venezia
Lidia Fersuoch, Venezia
Antonio Infante, Venezia
Francesca Zanovello, Venezia
Maurizio Buora, Udine
ARZANA’ de VINIZIANI
domenica 6 febbraio ore 10
Venite tutti in barca e a piedi davanti all’entrata dell’Arsenale, in Campo delle Tana a Castello, Venezia