3 Forge ottocentesche

Recupero delle forge dell’Arsenale e riattivazione della produzione di componenti in acciaio forgiato destinati prioritariamente alla manutenzione e recupero delle imbarcazioni storiche.

Questa è una sintesi. La scheda completa si trova qui:

Localizzazione (clicca sulla mappa per ingrandire)

MAPPA FORGE con nomi tese

Fase 1. Le attività verranno sviluppate nelle tese delle Ex Officine Calderai e Fabbri Arsenale Sud, nota anche comne Officina in Stradl Campagna (tre tese trasformate in capannoni nel 1891), sul cui lato est esistono tutt’oggi quatto forge in buono stato, di cui una con cappa funzionante. La copertura è già opportunamente configurata per la fuoriuscita dei fumi. La superficie coperta è di circa 1.000 m2.

Fase 2. Quando l’attività avrà preso piede nelle tese Est delle Ex Officine Calderai e Fabbri, l’attività potrà estendersi e recuperare anche parte delle 12 forge situate nelle Tese alle Nappe, integre fino a pochi anni fa ed ora in rovina. Alcune possono essere ripristinate secondo i protocolli del restauro filologico, e solo una potrebbe essere rinnovata nei materiali refrattari adatti all’uso produttivo.

tesa alla nappe con nome

Attività Prevista

Sono di due tipi, diversi ma in assoluta sinergia:

  • Formazione e aggiornamento professionale di operatori specializzati, attività senza la quale anche la produzione di manufatti con metodi tradizionali non può essere mantenuta.
  • Produzione di manufatti in ferro forgiato sia standard, in serie, che su commissione per nautica, edilizia, o per produzioni d’arte.

Queste attività in sinergia sono state sperimentate in occasione delle celebrazioni dei 900 anni dell’Arsenale, nel 2004, nel laboratorio di forgiatura al Sine Die e le attrezzature rimaste sono state usate per alcuni anni consecutivi durante corsi e attività didattiche, svolte anche in collaborazione con l’ufficio Cultura del Comune di Venezia. L’iniziativa di riuso della fucina a scopo didattico e culturale ottenne il patrocinio della Soprintendenza Archeologica del Veneto e l’avvallo della Marina Militare.

L’uso degli spazi e delle attrezzature del laboratorio in svariate occasioni hanno portato con comprovata e sicura competenza, alla stesura del progetto di recupero/riuso dei luoghi delle forge confluito ed armonizzato più recentemente nel più ampio progetto di recupero del complesso promosso dal Forum Arsenale.

La piena disponibilità dei luoghi può permettere di avviare la produzione gradualmente, mentre si provvede all’allestimento tecnico delle officine, utilizzando l’Officina Fabbri per brevi periodi (ma sempre più frequenti) e per lavori tarati sulla attuale richiesta del mercato, in modo da sollecitare la domanda di prodotti.
I primi prodotti potrebbero essere oggetti semplici ma ricchi di significato, ad esempio i trofei per alcune regate della stagione, così da legare il luogo alla città, producendo opere dal significato fortemente simbolico.

Le attività di produzione potrebbero riguardare, ad esempio:

  • Il normale lavoro fabbrile pe clienti poubblici me privati.
  • La realizzazione e restauro di manufatti ed opere necessari per il restauro/recupero delle architetture dell’Arsenale, creando un centro di riferimento anche per gli analoghi lavori a Venezia, compresa la riproposizione del progetto per la realizzazione della ringhiera di protezione dei leoni della Porta di Terra.
  • Realizzazione di opere di scultura, sia forgiate sia di metallo saldato, realizzate su commissione per artisti contemporanei.
  • Realizzazione di opere per la cantieristica minore sia “storica” che contemporanea, basti pensare al progetto dello stesso Forum per fare dei Bacini un centro di restauro per yacht d’epoca.

Le attività di formazione

  • Potrebbero anch’esse iniziare con corsi di forgiatura e/o di archeometallurgia fin da subito, in collaborazione con le associazioni Archeoclub ed Ekos club che permetteranno anche di svolgere parte delle attività previste nell’Isola del Lazzaretto Nuovo.
  • Pieno inserimento nel circuito europeo della foemnazione curricolare universitari dei Politecnici, della formazione continua (adulti occupati) dell’orintamento per giovani e delle politiche attive per il lavoro.
  • Collaborazione con i Musei veneziani, il Museo Navale in primis, per attività di didattica aprendo il laboratorio e mettendo le maestranze a disposizione di singole iniziative su temi specifici, sia o per attività didattiche che per la “semplice” apertura dell’Officina Fabbri equiparata a un museo vivente, al pari di altre realtà museali italiane ed estere.
  • Dimostrazioni di forgiatura aperte al pubblico legate al Museo o per scopi didattici per le scuole di ogni ordine e grado, sia del Comune (come avvenuto per gli itinerari didattici) sia per le classi in gita a Venezia e provenienti da varie parti del mondo, negli orari di apertura del padiglione delle navi, facendo diventare il laboratorio un naturale prolungamento della visita.

Sarebbe bello poter riattivare le forge esistenti nella Tesa detenuta sine die dalla Marina Militare nell’Arsenale sud.

 

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