Blog

Sostienici

Arsenale di Venezia: il Comune non ascolta i cittadini e tira dritto per la sua strada malgrado progetti e buoni consigli.

Il Consiglio Comunale di Venezia, con la delibera n. 18 del 03.03.2022, ha approvato lo schema di protocollo d’intesa con Ministero della Cultura e Ministero della Difesa per variare l’assetto proprietario dell’Arsenale… senza badare alle critiche nostre, di molte associazioni, di molti cittadini e pure della minoranza consiliare che hanno evidenziato l’incoerenza di quella manovra con le disposizioni di legge e con gli stessi interessi dell’Amministrazione comunale.

Contro la ingiustificata cessione del patrimonio pubblico e l’indifferenza alle richieste di tanti cittadini intendiamo presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto, entro il 14 maggio, per far dichiarare l’illegittimità di quella delibera.

E’ quindi necessario coprire le spese di legali e di giudizio che abbiamo stimato fino a circa 20.000 euro

Apriamo dunque una campagna di raccolta fondi per sostenere
finanziariamente il ricorso al TAR E POI IL RICORSO AL CONSIGLIO DI STATO

Causale versamento: RICORSO al TAR VENETO
IBAN bancario: IT59 A030 6967 6845 1074 9169 678
Beneficiario: Associazione FORUM FUTURO ARSENALE

Associazione Forum Futuro Arsenale
email: segreteria@futuroarsenale.org
Web: www.futuroarsenale.org
Facebook: Futuro Arsenale

Come entrare da Sud in Arsenale Nord…

Esiste uno spazio tra il Teatro dell’Arsenale e l’ingresso “Duca degli Abruzzi” alla Biennale che permette di collegare Campo della Tana con il Piazzale dei Vigili del Fuoco, oltre il muro merlato di cinta dell’Arsenale.

Presidio del FFA il 6 febbraio 2022 davanti all’ingresso del Teatro Arsenale in Campo della Tana.
Da qui si potrebbe entrare in Arsenale senza interferenze con il Teatro dell’Arsenale della Fondazione Biennale e con le biglietterie e l’entrata della Biennale, semplicemente attraversando una grande e lunga sala e raggiungendo il Piazzale dei Vigili del Fuoco, attulmente della Marina Militare e fuori dall’area Sine Die.
Uscendo dalla sala di ingresso di deve aggirare l’Edificio Destinato all’Incatramazione dei Cordami per raggiungere il Piazzale dei Vigili del Fuoco per poi proseguire verso lo Stradal Campagna, ampia strada di servizio dell’Arsenale Sud.
Lo Stradal Campagna. A sinistra i magazzini per i cordaggi realizzati da Antonio da Ponte e a destra l’edificio in mattoni e pietra d’Istria dei Congenatori, realizzato alla fine del ottocento. In fondo, sulla sinistra una strada porta sulla Riva delle Ancore, la sponda sud della darsena grande. Proseguendo dritti, attraverso un arco monumentale, dopo aver superato sulla sinistra la Tesa dell’impianto Forza e Luce e quella dei Carreri, si arriva alle Sale d’Armi, attualmente restaurate e utilizzate dalla Biennale.

Una volta raggiunta la Riva delle Ancore sulla Darsena Grande, girando a destra si potrebbe arrivare fino alle Gaggiandre lungo la Riva est della Darsena (dove c’è la maestosa gru Amstong a vapote) e da lì arrivare alla sponda antistante la Torre Velaria di Porta Nuova dove è prevista (e anni fa finanziata dal Provveditorato Interrregionale alle Opere Pubbliche del Triveneto) la realizzazione di un ponte girevole sul Canale di Porta Nuova. Forse la Marina Militare non ama questo ponte, volendo avere sempre liberi l’accesso e l’uscita dalla Darsena. Ma il ponte potrebbe essere sostituito da un più veneziano traghetto, magari automatizzatato.

Il complesso di edifici e spazi della Biennale resterebbe a est del percorso, fruibile dai visitatori in continuità senza interferenze con il percorso permanentemente aperto al pubblico. I visitatori della Biennale potrebbero raggiungere la riva e poi rientrare attraverso varchi con un presidio elettronico, che riconosce i visitatori che hanno pagato un biglietto.

Il percorso pubblico, come qualsiasi calle veneziana, potrebbe naturalmente essere utilizzato anche per i lavori di allestimento delle mostre della Biennale.

Il percorso possibile da Campo della Tana e quindi da Riva degli Schiavoni fino all’Arsenale Nord. UN SOGNO REALIZZABILE, con accordi e contributi di buona volontà del Comune, della Marina Militare e della Fondazione Biennale.

Toponomastica dell’Arsenale

L’Arsenale è rimasto chiuso per anni e così anche moltissimi veneziani faticano ora ad orientarsi e dare i nomi ai luoghi. Questa perdita della mappa mentale di un un luogo è il primo fondamentale passo per negarne il valore culturale e aprire così la possiblità di ogni tipo di speculazione.

Ecco allora un mappa con la toponomastica dell’intero Arsenale. Alcuni nomi possono essere controversi, ma si tratta delle denominazioni più documentate, ufficializzate dal Comune nel 2015 con la mappa seguente.

Cliccate sull’immagine per vederla su Gdocs e poterla ingrandire di molto.

Toponomastica dell’Arsenale di Venezia

Arsenale: Come lo vogliamo

25 – 26 -27 aprile 2014

Questo video “storico” ci mostra l’apertura straordinaria dell’Arsenale di Venezia nel 2014 per pochi giorni. Nella seconda parte del video – a partire dal minuito 6:00 – ci sono una serie interviste ai cittadini che esprimono le loro idee su come dovrebbe essere valorizzato l’intero complesso.

Regia e montaggio:
Silvio Franceschet

Riprese:
Giovanni Cimarosti
Silvio Franceschet

MANIFESTO PER L’ARSENALE

L’Arzanà de’ Viniziani è complesso monumentale che rappresenta la memoria storica della potenza marittima, militare, industriale, navale e produttiva dello Stato Veneto, spazio urbano, deposito di competenze e di tradizioni, luogo simbolico e fattore di potenzialità di crescita culturale, sociale ed economica della città.

Esaurita la sua funzione di fabbrica e di presidio militare, di cui oggi rimangono aspetti didattici (Istituto di Studi Militari Marittimi) e di rappresentanza (Simposio delle Marine del Mediterraneo e del Mar Nero-Regional Seapower Symposium), e superata una lunga fase di abbandono durante la quale l’intero complesso era totalmente precluso al controllo della città, l’Arsenale ha attraversato un periodo in cui importanti azioni di recupero si sono intrecciate con conflitti tra le parti che se ne disputavano la proprietà e l’uso.

Finalmente, nel 2012 con la legge dello Stato n. 221, l’Arsenale è stato restituito al suo naturale proprietario: Venezia.

Questo passaggio epocale avrebbe dovuto rappresentare l’inizio di una progettualità di vasto respiro, sia sul piano del recupero fisico che di quello funzionale e sociale, per fare diventare l’Arsenale il motore e il luogo del rilancio della città storica.

Qualunque città europea che avesse a disposizione un bene di questa portata (48 ettari) avrebbe concentrato le proprie energie e intelligenze per valorizzarlo adeguatamente e farlo diventare il punto di forza della propria immagine e della propria economia.

Il Comune di Venezia al contrario ha abbandonato, a partire dall’ultima giunta di centrosinistra per proseguire fino ad oggi, ogni ipotesi di gestione unitaria e ha progressivamente delegato l’utilizzo dell’Arsenale ai soggetti – Marina Militare, Biennale e Consorzio Venezia Nuova – che ne dispongono secondo i propri scopi senza relazionarsi con la città.

Il “Protocollo d’intesa con i Ministeri di Difesa e Cultura per il progetto di valorizzazione” è l’ultimo e conclusivo atto di questo processo.

Il Comune retrocede alla Marina e alla Biennale importanti spazi di sua proprietà, rinuncia a un uso continuativo a favore della città della Darsena grande, prende atto che l’intero complesso, tranne parti residuali recuperate a suo tempo tramite la società Arsenale s.p.a., sia definitivamente precluso all’accesso dei cittadini: rinuncia in sintesi a qualsiasi progetto di trasformazione dell’Arsenale in una parte di città viva, aperta, produttiva capace di dialogare con il mondo.

Tutto ciò viene condotto dall’attuale amministrazione senza alcun processo di discussione democratica e di trasparenza delle decisioni, con l’inaccettabile inserimento di anacronistiche “clausole di riservatezza” e imposto ad una città esausta e silenziosa sbandierandolo come un grande successo di rivitalizzazione dell’Arsenale.

Riteniamo che si stia per passare il segno e che sia il momento di lanciare una mobilitazione della città volta al recupero integrale della potestà comunale sull’Arsenale.

L’Arsenale è patrimonio inalienabile dei veneziani ed essi intendono badare a mantenerlo vitale e tutelato nella sua interezza.

Le proposte di protocolli che non rispettano questa elementare verità, sancita per legge al momento della restituzione del complesso al Comune di Venezia, vanno respinte.

L’Amministrazione Comunale va invitata e convinta a rispettare questa impostazione; diversamente deve essere sostituita con una Amministrazione dalla parte dei cittadini e non dalla parte di interessi altri e opachi.

Le cose vanno rimesse nella loro corretta dimensione vale a dire:

  • Il Protocollo dispone la titolarità di parti dell’Arsenale frammentando l’unitarietà del complesso, impedendone un utilizzo armonico anche in relazione al regime di vincolo come Bene Storico-artistico: è necessaria invece una progettazione generale di tutto il complesso, condivisa con i cittadini di Venezia attivando forme di concertazione;
  • la planimetria allegata al Protocollo deve indicare in modo chiaro gli immobili assegnati agli enti, le relative specifiche competenze scoperte nonché le aree destinate a viabilità e a verde di pubblica fruizione, affidate alla competenza del Comune di Venezia; detti spazi devono poter consentire un accesso plurimo all’Arsenale, da ovest (Celestia), da nord, da sud e da sud-est in modo da poter garantire un attraversamento di tutto il complesso;
  • eventuali necessarie e opportune modificazioni di dettaglio di tale planimetria dovranno essere approvate dal Consiglio Comunale previa intesa con la Soprintendenza ABAP di Venezia e Laguna e con l’ente proprietario dell’immobile direttamente interessato;
  • la Marina Militare manterrà l’uso delle parti strettamente necessarie alle sue finalità istituzionali, che vanno rese pubbliche, ivi compreso l’eventuale ampliamento del Museo Storico Navale e l’istituzione della Biblioteca Nazionale del Mare, più volte sollecitata, a condizione che dismetta in tempi brevi quanto realmente non utilizza, concentrando materiali e attività in ambienti poco o punto utilizzati;
  • la Biennale utilizzerà dell’Arsenale tutte le parti che le verranno assegnate dal Comune attraverso accordi poliennali a condizione di garantire l’uso ai veneziani 365 giorni all’anno di tutte le parti aperte; inoltre si impegna a realizzare in quegli spazi con i fondi assegnati dallo Stato entro la prima scadenza prevista dal Protocollo alcune strutture (oltre all’archivio storico) che ne garantiscano la reale vitalità (ristoranti/caffè, gallerie permanenti, luoghi di riunione etc.) e una particolare attenzione alla vocazione marittima di Venezia, ovvero promuovendo non solo attività di tipo espositivo e importate, ma anche attività culturali autonomamente prodotte con un radicamento di professionalità qualificate e stabili in città;
  • desta forti perplessità la riproposizione del “transito dei mezzi per il trasporto pubblico” nella darsena dell’Arsenale vecchio e nel canale delle Galeazze, prevista nel protocollo, alla luce dei gravissimi danni che tale scelta ha già causato in passato al patrimonio culturale costruito dell’Arsenale. Al riguardo si riporta che il rinnovo di tale opzione era già stata avanzata nel 2005 e poi definitivamente respinta per i notevoli rischi che la stessa avrebbe comportato per l’integrità dei fabbricati;
  • gli altri soggetti concessionari (Consorzio, CNR) avranno un normale rapporto di carattere contrattuale con il Comune;
  • tutti gli spazi aperti, i percorsi i piazzali, le fondamenta verranno considerati spazi urbani aperti alla normale frequentazione dei cittadini; la Torre di Porta Nuova potrà essere concessa ad associazioni che ne garantiscano un’apertura con finalità culturali finalizzate ad attivare l’attenzione della città per nuove proposte e iniziative;
  • i diversi concessionari o affittuari (Marina, Biennale e altri) disporranno esclusivamente dell’utilizzo degli edifici a loro concessi;
  • la Darsena grande sarà messa a disposizione della città ogni volta che la città lo riterrà necessario, fatte certamente salve le specifiche esigenze della Marina Militare;
  • occorre avviare subito bandi nazionali e internazionali al fine di trovare soggetti in grado di realizzare attività cantieristiche di eccellenza “compatibili”, preferibilmente legate alla nautica di tipo tradizionale, nell’ambito dei tre bacini e, di conseguenza, spostare le operazioni di manutenzione del MoSE a Porto Marghera;
  • attivare un tavolo scientifico tra Comune, Marina Militare, Fondazione la Biennale, aperto alle rappresentanze cittadine, per elaborare un programma di utilizzo di tutto l’Arsenale e in particolare di quelle parti che verranno finalmente restituite alla città ed oggi non disponibili. In tal senso diventa prioritario l’inserimento di attività artigianali connesse alla cantieristica.

Per dare corpo a questa impostazione che corrisponde alla volontà ripetutamente espressa dalla città e confermata al momento del passaggio di proprietà dell’Arsenale dal Demanio al Comune dovrà essere costituito un organismo di Gestione dell’Arsenale dotato di tutti i poteri di organismi analoghi a livello europeo creati per gestire complessi di questa natura.

A partire dai programmi e progetti sviluppati e approfonditi in questi anni – dopo l’approvazione del Consiglio Comunale all’unanimità del Documento Direttore del 2001- da soggetti diversi quali la società Arsenale spa, l’Ufficio Arsenale del Comune, il Forum Futuro Arsenale e altri che sono stati o che verranno istituzionalmente o democraticamente coinvolti, il Comune, tramite l’organismo unico di Gestione da costituire, elaborerà un progetto di uso dell’intero compendio dell’Arsenale che sia finalmente all’altezza delle aspettative e del ruolo di Venezia.

Pertanto chiediamo:

  • al Sindaco della Città di non procedere alla firma del Protocollo e di fare propri i criteri sopra descritti;
  • al Ministro della Difesa di non procedere alla firma del Protocollo, di rispettare quanto è stabilito dalla legge restituendo alla città spazi in uso temporaneo, oggi inutilizzati e che nulla hanno a che fare con i fini istituzionali della Marina Militare alla quale è comunque garantita una importante presenza corrispondente al ruolo che essa deve avere nella città;
  • al Ministro della Cultura di non procedere alla firma del Protocollo, di ricoprire in modo compiuto le proprie responsabilità di conservazione e valorizzazione del patrimonio tangibile e intangibile dell’Arsenale, di vigilare sull’applicazione della Convenzione di Faro, di individuare attività di carattere produttivo e non solo espositivo all’interno dell’Arsenale a partire dal Registro delle Imbarcazioni d’Epoca (R.I.E.) come attuazione del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n.42; art.10, comma 4, lettera “i”; G.U.24/02/2004);
  • al Presidente della Biennale, di dialogare maggiormente con la città per l’uso degli spazi che le vengono concessi e delle attività non solo temporanee che può attivare, di non compromettere le altre realtà culturali presenti o in via di formazione con un’espansione non concertata con le altre esigenze cittadine;
  • all’Amministrazione comunale di organizzare un Dibattito Pubblico per raccogliere idee e progetti, valutare e decidere l’utilizzo e la gestione unitaria del complesso Arsenale.

Lanciamo una grande mobilitazione, sia cittadina che internazionale, perché le lamentazioni sui destini di Venezia e sul suo declino di città vetrina sottoposta a un processo di privatizzazione da parte delle grandi istituzioni culturali, come della grande e della piccola speculazione sulle ricchezze che la città ha accumulato nei secoli non rimangano vuote e ipocrite dichiarazioni.

Associazioni aderenti

Forum Futuro Arsenale (Presidente Luigi Fozzati), Venezia

Venezia Cambia (Presidente Marco Zanetti), Venezia

Italia Nostra Venezia, Venezia

Associazione Italiana per il Patrimonio Archeologico Industriale, AIPAI (Pres.Edoardo Currà) Roma

Associazione Musei Marittimi Mediterraneo, AMMM, Barcellona, Spagna

Associazione Vela Al Terzo (Presidente Davide Pesavento), Venezia

Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”

Museo della Barca Lariana, Lago di Como

ASDEC Associazione Scafi d’Epoca e Classici (Presidente Fabio Malcovati), Milano

ISTIAEN Istituto Italiano di Archeologia e Etnologia Navale, Venezia

IIAS Istituto Italiano di Archeologia Subacquea (Presidente Edoardo Tortorici), Catania

FIBaS Federazione Italiana Barche Storiche c/o Yacht Club Italiano, Genova

AVEV Associazione Vele d’Epoca Verbano, Lago Maggiore

Partito Democratico, Venezia

Gruppo Consiliare Terra e Acqua 2020, Venezia

Gruppo Partito Democratico in Consiglio Comunale, Venezia

Gruppo M5S, Venezia

Comitato Ambientalista Altro Lido

P.E.R. Venezia Consapevole

Associazione Civica Venezia Serenissima

ARZANA’ Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Imbarcazioni Veneziane

Società di Mutuo Soccorso Carpentieri e Calafati, Venezia

Il Filo di Legno, Venezia

Medicina Democratica

Laboratorio Venezia – Società della Cura di Venezia

Comitato Rialto Nuovo (Presidente Gabriella Giaretta), Venezia

Associazione Venezia Viva, Venezia

Associazione Atelier Aperto, Venezia

Centro Internazionale della Grafica, Venezia

Associazione El Felze, Venezia

Associazione FARO Venezia

Movimento Venezia Autonoma, Venezia

Rivista “Centro Studi Arsenale”, Venezia

Atlantic Challenge Genova, Genova

Associazione Storie di Barche, Venezia

Community Avamposto Rialto, Venezia

Associazione Venezia Verde Progressista

Associazione storiAmestre, Mestre

Associazione Tutta la Città insieme!

Circolo Pd San Marco Levorin, Venezia

Circolo Pd di Lido e Pellestrina

Associazione Culturale il Caicio, Venezia

Consolato del Touring Club Italiano Venezia

Comitato Esecutivo COBAS Pubblico Impiego – lavoratori autorganizzati del Comune di Venezia

Circolo Culturale Renato Nardi Giudecca (Presidente Luigi Giordani), Venezia

Compagnia della Marineria Tradizionale IL NUOVO TRIONFO (Presidente Massimo Gin), Venezia

Associazione Amici del Nuovo Trionfo (Presidente Alessandro Ervas), Venezia

Associazione Venezia è Tua (Presidente Ugo Bergamo), Venezia

Venessia.com (Presidente Matteo Secchi), Venezia

Associazione Italia Viva (Coordinamento Comunale-Franco Vianello Moro-Donatella Schiuma), Ve

Europa Verde sezione Venezia (portavoce Dario Vianello), Venezia

Associazione Poveglia per tutti (Presidente Fabrizia Zamarchi), Venezia

Gruppo Fb Ultimi Veri Venexiani, Venezia

Laguna nel Bicchiere – Le vigne ritrovate, Venezia

Rifondazione Comunista, Sezione 7 Martiri Castello, Venezia

LIDO DAMARE Associazione Culturale Ambientale (Presidente Daniela Milani), Venezia

Partito Comunista Sezione T. Vallotta, Venezia

YTALI.COM direzione e collettivo

Associazione Culturale Batipai, Venezia

Associazione Guide Turistiche di Venezia (AGTV), Venezia

Centro Sociale Morion, Venezia

Gruppo 25 Aprile, Venezia

Associazione Amici del Parco di San Giuliano, Venezia

Associazione DO.VE. Dorsoduro, Venezia

PERSONE Aderenti

Luigi Fozzati, Venezia

Giorgio Suppiej, Venezia

Cesare Peris, Venezia

Alberto Bernstein, Venezia

Marco Zanetti, Venezia

Stefano Boato, Venezia

Pierandrea Gagliardi, Venezia

Roberto D’Agostino, Venezia

Luca Zan, Università di Bologna, Bologna

Claudio Menichelli, Associazione AIPAI, Roma

Jean Claude Hocquet, Università Ca’ Foscari e Lille, Lille (F)

Jacqueline Hocquet, Lille (F)

Aleramo Lanapoppi, Venezia

Amerigo Nutolo, Venezia

Davide Pesavento, Venezia

Tiziana Penzo, Venezia

Alberto Madricardo, Venezia

Sandro Castagna, Venezia

Franco Avicolli, Venezia

Carlo Beltrame, Venezia

Giuseppe Mastronuzzi, Università degli Studi Aldo Moro, Bari

Edoardo Currà, Associazione AIPAI, Roma

Franco Mancuso, Associazione AIPAI, Roma

Donatella Perruccio Chiari, Venezia

Paolo Puppa, Venezia

Sabine Miquelis, Venezia

Michele Boato, Venezia

Franco Rigosi, Venezia

Cesare Scarpa, Venezia

Laura Di Lucia Coletti, Venezia

Claudio Madricardo, Venezia

Tomaso Montanari, Università per Stranieri Siena, Firenze

Ugo Bergamo, Venezia

Franco Migliorini, Venezia

Sergio Piovesan, Venezia

Mariagrazia Gagliardi, Venezia

Giovanni Andrea Martini, Venezia

Antonio Infante, Venezia

Stefano Calandra, Venezia

Elvia Cecchinato, Venezia

Anna Asta, Venezia

Helene Salvadori, Venezia

Gabriella Giaretta, Venezia

Giuseppe Tattara, Venezia

Renzo De Antonia, Venezia

Simonetta Bonato, Venezia

Francesca Provantini, Venezia

Silvio Testa, Venezia

Andrea Merola, Venezia

Ignazio Pavanini, Venezia

Guia Varotto, Venezia

Alberto Ticcò, Venezia

Luisella Romeo, Venezia

Anna Gagliardi, Venezia

Monica Sambo, Venezia

Adriano De Vita, Venezia

Roberto Ellero, Venezia

Cristina Pagan, Venezia

Rossana Vianello, Venezia

Christine Adam, Venezia

Giorgio Nardo, Venezia

Pierluigi Gasparini, Venezia

Lilli Olbi, Venezia

Silvano Gosparini, Venezia

Sergio Torcinovich, Venezia

Renzo Scarpa, Venezia

Luca Bianchetto, Venezia

Paolo Peretti, Venezia

Pierangelo Campodonico, Genova

Gianni Darai, Venezia

Pasquale Ventrice, Venezia

Mirella Toso, Venezia

Fabio Santin, Venezia

Anna Alberati, Venezia

Collen McCann, Venezia

Franca Simoli, Venezia

Maurizio Vittoria, Venezia

Valeria Boscolo, Venezia

Giovanni Panella, Genova

Davide Gnola, AMMM, Cesenatico

Federica Varosio, Venezia

Antonia Sciancalepore, Roma

Donatella Calabi, Venezia

Antonio Rosso, Vicenza

Antonio Socal, Venezia

Filippo Lovato, Venezia

Alessandra Chemollo, Venezia

Giovanni Sarpellon, Venezia

Stefano Vinciguerra, Soprintendenza del Mare, Regione Siciliana, Palermo

Maria Sirago, Napoli

Gian Piero Martino, già MIBACT, Genova

Maurizio Daccà, Istiaen e Museo del Mare, Genova

Paolo Sivelli, AVEV – Officine dell’Acqua, Milano

Guido Rosato, Istiaen – già MIBACT, Genova

Roberto Giacinti, Istiaen, Genova

Massimo Maresca, Istiaen, Genova

Fabio Malcovati, ASDEC, Milano

Marco Bernocchi, ASDEC, Milano

Marco Bonzianigo, ASDEC, Milano

Alessandro Mazzoni, ASDEC, Milano

Cristina Rapisardi, ASDEC, Milano

Marco Soldati, ASDEC, Milano

Marco Stoppani –  ASDEC, Milano

Alberto Villa, ASDEC Milano

Vittorio Pozzo, ASDEC, Milano

Ferdinando Zanoletti, Museo della Barca Lariana, Milano

Margherita Corrado, Roma

Roberto Guzzardi, FIBaS, Associazione Storie di Barche, Genova

Riccardi Visintin, Udine

Maria Luisa Nava, già Soprintendente Archeologo MIC, Roma

Giampietro Pizzo, Venezia

Gian Renzo Traversaro, Venezia

Franco Schenkel, Venezia

Francesco Pedrini, Venezia

Alessandro Corti, Venezia

Maria Carola Morozzo, FIBaS, Genova

Laura Lobina, Venezia

Tiziana Plebani, Venezia

Marco Scurati, Venezia

Elisabetta Xausa, Venezia

Renata Mannise, Venezia

Alessandra Regazzi, Venezia

Paolo Lugnan, Venezia

Carmelina Rubino, Trieste

Marina Rodinò, Venezia

Roberto Strozzi, Venezia

Katia Zanetti, Venezia

Jacopo Piccini, Venezia

Anna Zemella, Venezia

Giovanna Poggi, Venezia

Carlo Marchesi, Venezia

Silvia Bortolini, Venezia

Matteo Secchi, Venezia

Francesco Penzo, Venezia

Dario Vianello, Venezia

Ambra Dina, Venezia

Pietro Alvise Gaggio, Venezia

Maria Rosaria Culicelli, Venezia

Pietrangelo Pettenò, Venezia

Nadia Filippini, Venezia

Nicoletta Frosini, Venezia

Lidia Fersuoch, Venezia

Antonio Infante, Venezia

Francesca Zanovello, Venezia

Maurizio Buora, Udine

ARZANA’ de VINIZIANI
domenica 6 febbraio ore 10
Venite tutti in barca e a piedi davanti all’entrata dell’Arsenale, in Campo delle Tana a Castello, Venezia

Il Comune non ceda l’Arsenale

Da Antenna 3

A3 NEWS Venezia 29/01/2022 – VENEZIA – Il Comune non ceda l’Arsenale. Nel mirino di una mobilitazione che, partita dal “Forum Futuro Arsenale”raccoglie adesioni anche dall’estero c’è un Protocollo d’Intesa tra il Comune e i Ministeri di Difesa e Cultura. || “L’Arsenale è la memoria storica della potenza marittima, militare, industriale, navale e produttiva dello Stato Veneto, che il Comune di Venezia intenda restituire alla Marina e alla Biennale importanti spazi di sua proprietà significa rinunciare a qualsiasi progetto di trasformazione dell’Arsenale e di rilancio socio economico della città”. Nel mirino di una mobilitazione che, partita dal “Forum Futuro Arsenale” sta crescendo anche oltre i confini nazionali c’è un Protocollo d’Intesa tra il Comune e i Ministeri di Difesa e Cultura. Su questi 48 ettari – che rappresentano circa un sesto di Venezia – per secoli è stata attiva una delle industrie più all’avanguardia del mondo, dove lavoravano fino a 60mila uomini e personalità del calibro di Leonardo da Vinci e Galileo Galilei. Il “Forum Futuro Arsenale” ha proposto parecchi suoi utilizzi.La mobilitazione per il recupero integrale della potestà comunale sull’Arsenale, che avrà una prima azione con un presidio statico davanti alla porta dei leoni dell’Arsenale domenica 6 Febbraio, sta raccogliendo adesioni crescenti. – Intervistati GIORGIO SUPPIEJ (SEGRETARIO FORUM FUTURO ARSENALE) (Servizio di Filippo Fois) – Segui Antenna Tre anche sul digitale terrestre! Visita il sito http://www.antennatre.it

Parlano di noi…

https://www.thetimes.co.uk/article/war-on-the-grand-canal-venice-versus-the-starchitects-9wccwh0c6?shareToken=5e8418fd1575deb43c5a7db3f924c45d

 

https://www.theartnewspaper.com/analysis/venice-a-city-at-a-cultural-crossroads

 

https://www.standard.co.uk/go/london/arts/venice-architecture-biennale-tackles-trump-brexit-and-metoo-with-earnestness-and-beauty-a3849991.html

 

 

Biennale Freespace?

Download PDF – Italian and English Text

Come un’astronave aliena, la Biennale atterra ogni anno su Venezia, mantenendo relazioni vitali solo con altri mondi, suoi simili. È stata una grande risorsa per la città, ci chiediamo se lo sia ancora. Non stimola la ricerca artistica locale e ha progressivamente svuotato gli spazi cittadini perché i proprietari preferiscono i lauti guadagni che provengono da locazioni temporanee per gli eventi artistici, piuttosto che affittarli ad artisti e artigiani residenti.

L’Arsenale di Venezia appartiene al 75%, della sua estensione su terra, al Comune di Venezia che ha concesso alla Biennale per trent’anni, a titolo gratuito, più di 5 ettari.

Al suo interno, la Biennale ha meritevolmente restaurato spazi pregiati, ma ogni anno tende a occuparne altri. Questa ‘conquista’ rende gran parte del complesso del tutto inaccessibile alla cittadinanza e blocca la circolazione interna dei veneziani anche quando nessuna attività espositiva viene svolta. Arsenale nord / Arsenale sud senza possibilità di comunicazione e, in mezzo, la parte di proprietà della Marina Militare.

La 16ª Biennale di Architettura 2018 si svolgerà all’insegna di Freespace, concetto liberatorio e di grandi speranze che diventa paradossale poiché verrà vissuto a ‘porte chiuse’, colonizzando una volta di più l’Arsenale, e depotenziando la forza del Manifesto delle curatrici. Vogliamo partire da qui: “FREESPACE può essere uno spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero per utilizzi non ancora definiti” (dal Manifesto Freespace 07/06/2017).

 

Clicca qui per ingrandire la mappa degli usi attuali

Il presente
Il presente

Chiediamo che la Biennale svolga un ruolo vitale per la città, favorendo la produzione artistica in città, non soltanto la sua fruizione; stimolando la collaborazione tra artisti, artigiani e ricercatori dentro l’Arsenale.

Chiediamo alla Biennale di consentire la libera circolazione dei residenti nei suoi spazi, e di collaborare in modo stabile con le organizzazioni della cittadinanza attiva. Le possibilità di sviluppo del Compendio dipendono dall’accessibilità, transitabilità e fruizione delle persone.

Assieme alla Biennale e agli altri interlocutori presenti all’Arsenale, possiamo rivitalizzare l’intero Compendio che deve riacquistare il suo ruolo produttivo di alta qualità. Solo così tornerà ad essere attrattivo per futuri residenti, provenienti dal mondo intero. In una città viva e con una economia variegata, anche La Biennale tornerà ad essere una risorsa.

 

Clicca qui per ingrandire la mappa delle nostre proposte

MAPPA FURURO EN

26 maggio 2018
Forum Futuro Arsenale
Gruppo25Aprile
Italia Nostra VeneziaBiennale 2018 EN